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Reinserimento in ambiente lavorativo del paziente cardiopatico

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medico del lavoro

Il reinserimento lavorativo del paziente cardiopatico si presenta sempre più come una necessità della medicina del lavoro anche in relazione al costante aumento dell'età media dei soggetti lavoratori, unita al costante miglioramento delle tecniche diagnostiche e terapeutiche che consentono efficaci interventi clinici e ottime prospettive di recupero.

In relazione a queste problematiche di studio, il gruppo di ricerca ha proposto il progetto “Cardiolavoro” con lo scopo di  definire e illustrare il ruolo del medico del lavoro nel processo riabilitativo per favorire la ripresa occupazionale dopo eventi cardiaci acuti, attraverso il monitoraggio clinico-strumentale durante l'esecuzione di prestazioni lavorative di un gruppo di pazienti selezionato a partire dal protocollo di studio.

Responsabile: Prof. Stefano M. Candura - stefano.candura@unipv.it

Health and work after invasive heart procedures, rehabilitation and occupational evaluation.

Fabrizio Scafa, Giuseppe Calsamiglia, Paola Cadei, et al. Medicina del Lavoro (2018), 109(3), pp. 219–224

Psychological and Work Stress Assessment of Patients following Angioplasty or Heart Surgery: Results of 1-year Follow-up Study

Elena Fiabane, Ines Giorgi, Stefano M. Candura, et al. Stress and Health (2015), 31(5), pp. 393–402.

Return to work after coronary revascularization procedures and a patient's job satisfaction: A prospective study

Elena Fiabane, Ines Giorgi, Stefano M. Candura, et al. International Journal of Occupational Medicine and Environmental Health (2015), 28(1), pp. 52–61.

Does job satisfaction predict early return to work after coronary angioplasty or cardiac surgery?

Elena Fiabane, Piergiorgio Argentero, Giuseppe Calsamiglia, et al. International Archives of Occupational and Environmental Health (2013), 86(5), pp. 561–569.

Return to work after coronary angioplasty or heart surgery: A 5-year experience with the cardioWork protocol

Fabrizio Scafa, Giuseppe Calsamiglia, StefanoTonini, et al. Journal of Occupational and Environmental Medicine (2012), 54(12), pp. 1545–1549.